Le parole di oggi, le azioni di domani. Un percorso di pcto strutturato in una serie di momenti dedicati alle softs skills con focus sulla comunicazione e sul mondo dei social media, integrando formazione pratica e base teorica per l’acquisizione di una alfabetizzazione digitale consapevole, critica e soprattutto responsabile. Questa la sfida che le studentesse e gli studenti della quarta sezione B del Liceo classico Gualterio hanno affrontato durante l’anno scolastico insieme a Fondazione Cotarella e che li ha visti protagonisti, venerdì 16 maggio, di un evento pensato e organizzato specificatamente per mettersi alla prova. ”Le parole sono azioni”, questo il titolo dell’appuntamento, è stato infatti co-programmato e co-progettato in una efficace sinergia tra scuola e terzo settore avendo come protagonisti proprio loro, i giovani dell’istituto orvietano. A fare da cornice dimora Verdeluce, un ambiente in cui la cura – vale per le persone come per i luoghi – è sempre nei dettagli. Qui, dove gli spazi sono suddivisi in stanze che ospitano diversi laboratori di arte, cucina e cultura digitale e dove ogni persona, di qualunque età, talento o carattere, ne è il centro e il motore, le ragazze e i ragazzi hanno dimostrato un efficace sviluppo di teamworking e l’assunzione di importanti soft skills alternandosi in interviste, produzione di podcast e realizzazione di pagine e comunicazione social. Durante i laboratori che si sono svolti per l’intero anno scolastico infatti hanno acquisito gli elementi funzionali ad interagire con i classici strumenti del settore, processore audio, mixer, sintonizzatore, imparando a utilizzarli al meglio per una regia funzionale alle trasmissioni radio, alla produzione di podcast, ma anche competenze di public speaking e di comunicazione efficace anche nel ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi. Diversi i momenti in cui è stato strutturato il pomeriggio: dalla mostra interattiva ed itinerante alle interviste, dalla musica come amplificazione della parola per una comunicazione empatica non ostile alla realizzazione di filmati dove virtuale è reale anche nella scelta della lingua. Un’ occasione insomma per favorire l’interrelazione tra forme di apprendimento formale, non formale e informale, offrendo un’ulteriore opportunità di mediazione tra il percorso scolastico e l’esperienza attiva “sul campo” attraverso la metodologia del learnin by doing. Perché l’intera classe è stata coinvolta in questo projet work con l’obiettivo di ideare, organizzare e gestire un evento in cui assumere un ruolo attivo sia come partecipanti sia come organizzatori.