PERCORSO://Liceo delle Scienze Umane: Il Brefotrofio di Orvieto, un “pezzo” di Storia locale da non dimenticare

Liceo delle Scienze Umane: Il Brefotrofio di Orvieto, un “pezzo” di Storia locale da non dimenticare

Nella Giornata dell’08 Marzo, dedicata alle Donne, gli studenti delle Classi terze e quarte del Liceo delle Scienze Umane hanno partecipato, presso l’Aula Magna di Palazzo Clementini, ad un incontro interessante ed emozionante al tempo stesso, organizzato dalle docenti della disciplina Scienze Umane in collaborazione con l’Unitre di Orvieto, e incentrato su una tematica concernente la storia locale, che spesso è dimenticata, ma che si iscrive nella cornice della Grande Storia e che è preziosa per conoscere le dinamiche del nostro territorio: “Il Brefotrofio di Orvieto tra ‘700 e ‘800. ‘Avvolto in laceri panni’”, questo il titolo della pubblicazione del Laboratorio di Storia Unitre di Orvieto.
La Dirigente, Prof.ssa Cristiana Casaburo, ha introdotto l’incontro ricordando come il Brefotrofio orvietano, con le storie di vita che emergono dal lavoro di ricerca del gruppo di lavoro dell’Unitre , curato e presentato dalla relatrice Maria Barlozzetti, insieme alle docenti Annarita Bellini e Loretta Fuccello, possa dischiudere storie di donne, donne – madri, costrette a rinunciare ai loro bambini, nonostante quell’amore naturale che lega per sempre una donna al proprio figlio generato.
Tale argomento si lega perfettamente alle discipline di studio caratterizzanti il Liceo delle Scienze Umane: è un argomento interessante, dunque, non solo dal punto di vista della Storia; il Brefotrofio è un’Istituzione che chiama in causa in quanto tale la Sociologia; ma il Brefotrofio è anche un’istituzione particolare: forniva aiuto a giovani-donne, donne-madri di varia estrazione sociale che in un’epoca lontana, e non troppo lontana, e per svariati motivi, hanno “avvolto” i loro bimbi in laceri panni affidandoli alle cure di “altri” , costrette ad abbandonarli, a separarsi da loro … e in Archivio rimangono le “tracce” dell’abbandono, documenti che accompagnavano gli “esposti”, carte scritte, fedi di battesimo, medaglie, reliquie, crocefissi, monete, nastrini variamente colorati e di diverso materiale… oggetti di natura religiosa o profana che danno concretezza alle parole.
Il tema dell’abbandono è altresì interessante per le Scienze Umane per le implicazioni psicologiche, pedagogiche e antropologiche che porta naturalmente con sé.
Le nostre ospiti e relatrici hanno ricostruito con competenza e passione i momenti più significativi del lavoro di ricerca, facendo riferimento alle fonti consultate, al metodo e alle finalità del lavoro stesso, alternando all’esposizione la lettura di passi scelti del libro e, in particolare, le testimonianze orali di alcune protagoniste che, direttamente o indirettamente, hanno vissuto a contatto col Brefotrofio, la cui chiusura ufficiale risale agli anni Sessanta del secolo scorso. Gli studenti hanno ascoltato con attenzione, ponendo domande e lasciandosi coinvolgere in questo racconto apparentemente d’altri tempi.
Nel giorno dell’08 Marzo questo incontro ha permesso ai nostri ragazzi di riflettere e di ricordare con solidarietà e simbolicamente, grazie alle storie emerse e raccontate, tutte le donne – madri che al Brefotrofio si sono rivolte personalmente o tramite qualcuno per loro e tutte quelle donne, di ogni luogo del mondo, che ancora oggi sono costrette a rinunciare ai loro bambini .

2023-03-09T20:43:38+01:00Marzo 9th, 2023|